Cosa facciamo

Il progetto più corposo di Percorsi, quello per cui e con cui è nata l’Associazione, avviato nel 2015 e ancora in corso, è Psicoterapie a costo sociale per bambini, adolescenti, genitori e adulti. Fondo per famiglie con difficoltà economiche. Esso ha come fondamento la scelta etica di offrire servizi psicologici a costi accessibili per alcuni di coloro che decidono di intraprendere un percorso psicoterapeutico e che si collocano in quella “fascia grigia” di cittadinanza con un reddito tale da non permettere loro l’accesso ad una psicoterapia privata. L’intento di Percorsi è quindi quello di sostenere cicli di psicoterapia psicoanalitica annuali, rinnovabili, impegnandosi a garantirne la continuità fino alla loro conclusione. Si considerano circa 40 sedute all’anno per ogni paziente, a cadenza settimanale, di 45 minuti ciascuna (e 10 sedute annuali con i genitori nel caso di psicoterapia di bambini o adolescenti). Attraverso il progetto si desiderano fornire ad ogni paziente almeno due anni di psicoterapia, in base ai fondi disponibili.

Associazione Percorsi si impegna perciò anche a recuperare fondi per sostenere e promuovere i suoi progetti, attraverso la partecipazione ai bandi comunali e regionali, nonché con la richiesta di contributi a Enti e Fondazioni, con la raccolta del 5 x 1000 e con l’organizzazione di una serie di eventi pubblici. 

Inoltre Percorsi, nel suo specifico, ha scelto anche di promuovere progetti di solidarietà sociale, tra cui iniziative psico-socio-educative, logopediche e formative a favore di bambini e adolescenti, sostenendo in particolare i bisogni emotivi e psicologici delle persone in difficoltà economica. Diversi sono i progetti di aiuto e di sostegno e gli interventi informativi ed educativi messi in atto. Ad esempio in occasione del “Mese del Benessere Psicologico” e dell’iniziativa “Studi Aperti”, è stata promossa una giornata di consulenze gratuite con una psicologa psicoterapeuta e una logopedista, che insieme hanno incontrato genitori di bambini della fascia 0 – 5 anni, con lo scopo di avviare un primo contatto con famiglie in difficoltà, che difficilmente si sarebbero rivolte ai professionisti, ed attivare canali di aiuto specifici per ciascuna situazione pervenuta.

Sono stati fatti inoltre, nel mese di novembre 2019, due incontri con i genitori delle scuole di Castel San Pietro Terme all’interno del progetto “Settimana del Benessere scolastico”.

Un incontro era destinato ai genitori di bambini delle scuole primarie e aveva come tema “Dare regole: che fatica! Come sopravvivere alla rabbia che i limiti suscitano”. Il secondo incontro era rivolto ai genitori dei ragazzi delle scuole secondarie e il tema era “Come sopravvivere ad un figlio preadolescente. Aiutare a crescere in un mondo che cambia”. Al termine di entrambi gli incontri diversi genitori hanno espresso, sia all’Associazione che al Dirigente scolastico, il desiderio di proseguire con altri interventi a tema. Stiamo pensando insieme al Comune e alle scuole di avviare un progetto analogo per l’anno scolastico 2020-2021 che possa offrire ai genitori un momento di incontro e confronto relativo al momento difficile che stiamo vivendo e a come accompagnare in questo i loro figli.

Inoltre, con il sopraggiungere della pandemia, Percorsi, su richiesta dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Castel San Pietro Terme e in collaborazione con il COC (Centro Operativo Comunale) ha attivato nei mesi di aprile e maggio, un progetto di supporto emotivo a distanza, gratuito, per quanti avessero avvertito l’esigenza di un confronto esperto rispetto al vissuto e alle emozioni legate a questo particolare momento così nuovo, delicato e incerto. Era possibile concordare fino a tre colloqui gratuiti (videochiamata o colloquio telefonico) con una terapeuta dell’equipe clinica di riferimento dell’associazione.

L’attività di Percorsi si è voluta pertanto collocare in rete con i servizi offerti dalle istituzioni ed avere con questi canali di raccordo qualora si fosse reso necessario un intervento più corposo, per evitare che il malessere emerso si sviluppasse in senso più francamente patologico.

L’associazione segue anche casi di famiglie migranti, alcuni in ottica psicoanalitica classica con ascolto specifico delle parti etnoculturali, altri con il dispositivo multiculturale. Il dispositivo, anch’esso di stampo psicoanalitico, si basa su di un setting gruppale e multidisciplinare, fondato dalla scuola francese (Nathan, Moro), è costituito da un gruppo di terapeuti di varie lingue e culture, un mediatore culturale, il paziente e la sua famiglia. Tiene conto della concezione delle società tradizionali in cui la malattia è un avvenimento che riguarda non solo l’individuo ma tutto il gruppo familiare.